"Il lavoro che porta la Malvasia dal vigneto al calice è lungo e complesso, e comprende passaggi che richiedono dedizione, esperienza e pazienza - dice Dario Deiana - dalla scelta del momento giusto per la raccolta all’attenzione durante la vinificazione e l’affinamento, ogni fase è essenziale e si basa su una connessione profonda tra la terra e le persone che vi lavorano". Produrre Malvasia non è soltanto una questione tecnica: è un’arte che intreccia il territorio, le competenze agronomiche e la tradizione enologica di Settimo San Pietro.
Dario Deiana sottolinea che, per garantire un futuro a questa tradizione, è fondamentale che anche i giovani si avvicinino alla cultura della Malvasia: "la sfida, infatti è fare in modo che le nuove generazioni comprendano il valore del lavoro dietro a ogni grappolo, sia esso coltivato per la produzione commerciale o piantato simbolicamente in giardino, osservare e seguire la crescita di una vite permette di comprendere le difficoltà e le soddisfazioni di questo processo, offrendo una visione più completa del significato di questo vino per la comunità".
Conoscere la Malvasia significa, quindi, riconoscerne la storia e il valore simbolico per Settimo San Pietro. Piantare e curare una vite è, per molti, un primo passo per apprezzare una tradizione che continua a caratterizzare questo angolo di Sardegna. È un impegno collettivo, ma anche un’opportunità di crescita per i giovani che, comprendendo il processo produttivo e le sfide legate alla viticoltura, contribuiscono a rendere Settimo San Pietro un luogo unico, in cui la Malvasia non è solo un prodotto, ma una vera e propria eredità culturale.