In occasione del festival della Malvasia dal 25 al 27 ottobre a Settimo San Pietro, Dario Deiana fa alcune considerazioni sul futuro di questa tradizione che la vede come vino storico e simbolo di Settimo San Pietro.

In questo paese la Malvasia rappresenta non solo un prodotto d’eccellenza, ma anche una parte integrante dell’identità culturale del territorio, fa parte della storia locale, grazie a generazioni che, già secoli fa, hanno scelto di coltivare questa varietà, tramandandone il valore e la cura necessaria per produrla. L’obiettivo della comunità è fare in modo che la Malvasia diventi sempre di più un emblema del paese e che questa tradizione possa continuare a vivere, anche nelle mani delle nuove generazioni.


"Il lavoro che porta la Malvasia dal vigneto al calice è lungo e complesso, e comprende passaggi che richiedono dedizione, esperienza e pazienza - dice Dario Deiana - dalla scelta del momento giusto per la raccolta all’attenzione durante la vinificazione e l’affinamento, ogni fase è essenziale e si basa su una connessione profonda tra la terra e le persone che vi lavorano". Produrre Malvasia non è soltanto una questione tecnica: è un’arte che intreccia il territorio, le competenze agronomiche e la tradizione enologica di Settimo San Pietro.

Dario Deiana sottolinea che, per garantire un futuro a questa tradizione, è fondamentale che anche i giovani si avvicinino alla cultura della Malvasia: "la sfida, infatti è fare in modo che le nuove generazioni comprendano il valore del lavoro dietro a ogni grappolo, sia esso coltivato per la produzione commerciale o piantato simbolicamente in giardino, osservare e seguire la crescita di una vite permette di comprendere le difficoltà e le soddisfazioni di questo processo, offrendo una visione più completa del significato di questo vino per la comunità".

Conoscere la Malvasia significa, quindi, riconoscerne la storia e il valore simbolico per Settimo San Pietro. Piantare e curare una vite è, per molti, un primo passo per apprezzare una tradizione che continua a caratterizzare questo angolo di Sardegna. È un impegno collettivo, ma anche un’opportunità di crescita per i giovani che, comprendendo il processo produttivo e le sfide legate alla viticoltura, contribuiscono a rendere Settimo San Pietro un luogo unico, in cui la Malvasia non è solo un prodotto, ma una vera e propria eredità culturale.